Se è vero che lo smart working ha i suoi lati positivi (tra cui, risparmio di tempo e di denaro, aumento della produttività e la possibilità di spostarsi in un altro luogo per lavorare), è vero anche che il lavoro in ufficio può avere un impatto positivo sul benessere mentale dei dipendenti, soprattutto dopo un anno di restrizioni dovute alla pandemia.
Un’Azienda che vuole il ritorno dei propri dipendenti in ufficio è, inoltre, percepita dai lavoratori come una realtà virtuosa.
Uno studio ha dimostrato che coloro che sono tornati in ufficio da quattro a cinque giorni alla settimana hanno dichiarato un miglioramento dell’umore del 54% rispetto a quelli che lavorano da casa. La ricerca ha inoltre riscontrato che lavorare a distanza influisce sulla produttività, perché i dipendenti hanno perso l’ufficio come spazio per la connessione umana, l’innovazione e la cultura aziendale.
I leader aziendali, quindi, devono pianificare il ritorno in ufficio come priorità assoluta e instillare nei loro dipendenti la fiducia che il loro posto di lavoro sia sicuro e protetto.
Indagini hanno evidenziato come lavorare da casa, per un lungo periodo, abbia un effetto negativo sulle persone: ad esempio il 56% degli intervistati ha dichiarato un aumento dell’ansia (Forbes), il 32% una maggiore distrazione (Upwork) e il 45% un calo di produttività (Eagle Hill Consulting).
Lavorare tutta la settimana da remoto avrebbe conseguenze negative anche per le Aziende: il 55% dei dipendenti ritiene attualmente di avere un minore collegamento con l’Azienda (Morning Consult) e circa il 60% con i colleghi.
L’idea condivisa dalle maggiori realtà aziendali è quella di portare avanti un modello ibrido tra Smart Working e lavoro in ufficio: una strada che porterà a una maggiore produttività, collaborazione e benessere.
Mixare presenza e distanza sarà, dunque, il trend del futuro.
Ma bisogna imparare a farlo: “Il vero Smart Working” consiste nel dare alle persone la flessibilità e gli strumenti per poter lavorare a casa, in ufficio o da qualsiasi altro luogo.
Il punto chiave è trovare il giusto bilanciamento tra attività in presenza e attività remota, tra esperienza fisica e digitale.